venerdì 4 aprile 2014

Truffa Letta: Vive a Parigi e lavora come insegnante universitario, ma si tiene stretto lo stipendio da deputato

Enrico Letta, professore a Parigi: “Non mi sento un esule. Ora studio l’Europa e i populismi”



Sereno, senza cravatta, immerso nella vita parigina: appare così oggi Enrico Letta, nella sua seconda vita dopo l’esperienza di premier. Letta ora vive a Parigi, dove è stato invitato per tenere un ciclo di lezioni su “Europa, crescita e populismi” presso l’Institut d’Études Politiques de Paris, una delle grandi scuole in cui si forma la classe dirigente parigina e internazionale.

“Non mi sento affatto un esule – spiega in un’Intervista a La Stampa, la prima da quando non è più primo ministro – ormai con i low cost Roma-Parigi è come Roma-Torino, in mezzo alla settimana sono a Roma in Parlamento o per seminari [...] E poi sono contento di rinnovare il mio legame con la Francia”. Tra una conferenza e una lezione, Letta racconta di aver ritrovato il tempo per se stesso e per la sua famiglia: un cinema, una passeggiata al parco, una partita del Paris Saint-Germain. Il suo pensiero numero uno, adesso, è l’Europa, un tema di cui avrebbe voluto occuparsi da premier durante il semestre di presidenza europea, ma che ora tratta da professore alla Sciences-Po.
Il voto di maggio “sarà il vero spartiacque: si dovranno valutare le percentuali delle forze ostili all’Europa e valutare il peso degli astensionisti. Anche loro saranno decisivi e noi dovremo porci questa domanda chiave: cosa pensa dell’Europa un elettore che non va a votare?”. Così l’ex premier Enrico Letta, da Parigi, riflette sul voto europeo e, intervistato dalla Stampa, sottolinea: “queste elezioni sono veramente un passaggio cruciale e abbiamo bisogno di capire che tipo di politica ci aspetta per il futuro e quali saranno davvero le relazioni tra cittadini ed eletti”.
Contro l’anti-europeismo, per Letta serve “un’Europa più semplice in grado di dimostrare meglio cosa ha fatto di positivo per gli europei. Ma soprattutto deve tornare la crescita, altrimenti avremo un grosso problema e rischiamo la catastrofe”.
L’Europa ha sbagliato, continua l’ex premier, “quando i due più grandi successi – la moneta unica e il superamento dei confini – si sono trasformati in fonti di malessere”.
L’ex premier riflette sul populismo, tema al centro delle sue lezioni all’università parigina: “riguarda molti paesi, ma Francia, Italia e Gran Bretagna sono i più colpiti”. “Sono qui – continua Letta – anche per capire e mettere a fuoco la questione populista nel confronto con gli studenti”.
E poi riflette sui Cinque Stelle: “Grillo e Marine Le Pen – dice – non sono la stessa cosa”, sottolineando però che entrambi raccolgono un disagio comune e un voto contro le istituzioni. E sul boom del M5S ammette: la politica italiana non l’ha percepito, “è stato un fenomeno inedito”. “I sondaggi lo davano al 20, hanno preso il 25 per cento e questo ha sconvolto l’equilibrio politico”.
Sul premier Matteo Renzi neanche una battuta. “Sono in Francia, non parlo di politica italiana”.
Fonte---->http://bastacasta.altervista.org/p12271/

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