giovedì 11 luglio 2013

Pdl, la norma ‘anti-contestatori’ arriva alla Camera. Pene fino a tre anni di carcere

La legge, concepita dopo i disordini della manifestazione 'pro Berlusconi' di Brescia, prevede da uno a tre anni di prigione per chi disturba una riunione politica. "Chiedo solo tutela quando esprimo il mio pensiero", dice il primo firmatario, Ignazio Abrignani

Da uno a tre anni di carcere e fino a 2.500 euro di multa per chi “impedisce o turba” una manifestazione o riunione politica. E’ quanto prevede la proposta di legge presentata alla Camera dal deputato del PdlIgnazio Abrignani. Una norma anti-contestatori concepita dopo lo scontro di piazza della manifestazione di Berlusconi a Brescia, che era stata annunciata lo scorso mese ed è stata effettivamente presentata oggi alla Camera.
“Chiunque con qualsiasi mezzo impedisce o turba una riunione politica, sia pubblica che privata, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 1.000 a 2.500 euro; se la riunione è di propaganda elettorale la multa è raddoppiata”. Un solo articolo compone la proposta di legge del pidiellino, Ignazio Abrignani per introdurre nel codice penale, all’articolo 294-bis, il reato di “impedimento o turbativa di riunioni politiche e di propaganda elettorale”. Che prevede un’aggravante, con la “reclusione da due a cinque anni”, se il ‘contestatore’ è un pubblico ufficiale. L’iniziativa era già stata annunciata nei giorni immediatamente successivi alla manifestazione di Brescia dell’11 maggio ed è stata depositata da Abrignani alla Camera il 10 giugno. L’intenzione è scoraggiare aspiranti contestatori o disturbatori delle future iniziative di piazza del Pdl e di Silvio Berlusconi, così come di ogni altra forza politica.
“La mia proposta – spiega il deputato Pdl – estende una norma già prevista per le riunioni di propaganda elettorale dall’art. 99 del d.p.R. 361/1957. Una norma che non si applica alle iniziative non elettorali, ma neanche ai comizi per le amministrative e quindi non alla manifestazione di Brescia o sul processo Ruby o qualsiasi iniziativa convocata per esprimere le proprie idee. Chiedo soltanto – aggiunge – che qualcuno mi tuteli se esprimo il mio pensiero”.

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