Verso la sentenza Mediaset. Conferma, annullamento e rinvio sono le tre opzioni che i cinque giudici della Corte hanno a disposizione. Ecco cosa può accadere.
Alla fine è la Corte di Cassazione a fare la differenza. Perché dopo due sentenze può ribaltare il risultato. Conferma, annullamento e rinvio sono le tre opzioni che i cinque giudici della Corte hanno a disposizione. Una di queste tre, il 30 luglio 2013, riguarda necessariamente Silvio Berlusconi.
Il Palazzaccio si prepara a occuparsi del processo Mediaset, in cui il Cav è stato accusato - e riconosciuto reo dai due primi gradi di giudizio - di frode fiscale per 7,3 milioni di euro, occultati dai redditi Mediaset 2002-2003, per diritti tv negoziati all'estero anni prima con il produttore americano-egiziano Frank Agrama..
La prima opzione è dunque la conferma delle sentenze di primo e secondo grado, cioè la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. Dei 4 anni, al netto dell'applicazione dell'indulto 2006, ne resterebbe uno che l'ex premier difficilmente farebbe in carcere, anche se ha dichiarato di non volere né domiciliari né affidamento ai servizi sociali.
L'interdizione dai pubblici uffici - che pure richiederebbe un passaggio in Senato dove Berlusconi è eletto - si traduce nell'impossibilità di candidarsi alle prossime elezioni. Il che getta a mare il lavoro per il ritorno di Forza Italia. E la condanna, nel frattempo, potrebbe mandare all'aria il Governo Letta, gettando il paese in una situazione complicatissima.
La seconda opzione è l'annullamento della condanna di appello, con cui la Corte potrebbe ordinare un nuovo processo, indicando il punto debole di quella sentenza. Il nuovo Appello e la nuova Cassazione difficilmente però potrebbero tenersi prima della prescrizione nel settembre 2014.
La terza opzione, ed è quella in cui Berlusconi spera, è l'annullamento secco e definitivo del processo e della condanna. Un'assoluzione, in pratica, per la quale la tesi difensiva è che il Cav non faceva parte di alcun organo amministrativo e non ha firmato quelle dichiarazioni dei redditi. Solo domani, il collego difensivo deciderà se chiedere o meno il rinvio, strumento su cui ci sono molti dubbi perché avrebbe come conseguenza il cambio dei giudici.
L'obiettivo sarebbe, a prescrizione congelata, superare il 15 settembre, fine della sezione feriale, e tornare alla terza competente sulle frodi fiscali. L'impressione è che il rinvio non sarebbe comunque così lungo. E allora la sentenza potrebbe arrivare già mercoledì 30 luglio 2013.
Il Palazzaccio si prepara a occuparsi del processo Mediaset, in cui il Cav è stato accusato - e riconosciuto reo dai due primi gradi di giudizio - di frode fiscale per 7,3 milioni di euro, occultati dai redditi Mediaset 2002-2003, per diritti tv negoziati all'estero anni prima con il produttore americano-egiziano Frank Agrama..
La prima opzione è dunque la conferma delle sentenze di primo e secondo grado, cioè la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. Dei 4 anni, al netto dell'applicazione dell'indulto 2006, ne resterebbe uno che l'ex premier difficilmente farebbe in carcere, anche se ha dichiarato di non volere né domiciliari né affidamento ai servizi sociali.
L'interdizione dai pubblici uffici - che pure richiederebbe un passaggio in Senato dove Berlusconi è eletto - si traduce nell'impossibilità di candidarsi alle prossime elezioni. Il che getta a mare il lavoro per il ritorno di Forza Italia. E la condanna, nel frattempo, potrebbe mandare all'aria il Governo Letta, gettando il paese in una situazione complicatissima.
La seconda opzione è l'annullamento della condanna di appello, con cui la Corte potrebbe ordinare un nuovo processo, indicando il punto debole di quella sentenza. Il nuovo Appello e la nuova Cassazione difficilmente però potrebbero tenersi prima della prescrizione nel settembre 2014.
La terza opzione, ed è quella in cui Berlusconi spera, è l'annullamento secco e definitivo del processo e della condanna. Un'assoluzione, in pratica, per la quale la tesi difensiva è che il Cav non faceva parte di alcun organo amministrativo e non ha firmato quelle dichiarazioni dei redditi. Solo domani, il collego difensivo deciderà se chiedere o meno il rinvio, strumento su cui ci sono molti dubbi perché avrebbe come conseguenza il cambio dei giudici.
L'obiettivo sarebbe, a prescrizione congelata, superare il 15 settembre, fine della sezione feriale, e tornare alla terza competente sulle frodi fiscali. L'impressione è che il rinvio non sarebbe comunque così lungo. E allora la sentenza potrebbe arrivare già mercoledì 30 luglio 2013.

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