È una splendida inchiesta di Gea Ceccarelli su Articolotre.com a rivelare chi c’è davvero dietro l’esercito di Silvio, pronto a “scendere in campo” per difendere il “leader maximo” in caso di condanna definitiva della Cassazione, che oggi si pronuncerà sul processo diritti tv Mediaset. Un esercito, quello creato da Simone Furlan, che – secondo la ricostruzione giornalistica – nasconderebbe truffatori, mercenari e massoni: ecco nomi, cognomi e sigle.
Quando nacque il cosiddetto “Esercito di Silvio” su volontà di Simone Furlan, i più sorrisero di fronte all'iniziativa un po' goliardica di quelle migliaia di persone che si definivano “inermi spettatori della Guerra dei Vent'anni”, decisi a offrire il proprio apporto in difesa del Cavaliere nazionale. In breve, “l'esercito”, suddiviso in reggimenti con l'intento di supportare volontariamente Silvio Berlusconi, è riuscito a richiamare l'attenzione di numerosi italiani e svariate organizzazioni, per lo più politiche, che si sono radunate per porgere il loro contributo nella difesa dell'"eroe dei vent'anni".
Tra le tante, fino allo scorso giugno, figurava anche l'Interdipco. Si tratta, questo, di un organismo che, come si legge sul sito, ha “come obiettivo diventare la più grande Organizzazione mondiale nel campo della Cooperazione, Sicurezza, Supporto e tutela dei Diritti Umani.” Nella stessa pagina web è possibile appurare anche gli scopi che si prefigge, ovvero “contribuire all'instaurazione di un giusto e pacifico assetto della comunità internazionale, al progresso dell'unificazione europea e internazionale e alla diffusione della conoscenza e della tutela dei diritti umani” nonché “assicurare un'ampia assistenza reciproca fra tutte le autorità giuridiche, nell'ambito delle leggi esistenti nei diversi paesi e nello spirito della Dichiarazione Universale dei diritti umani.”
Quest'organizzazione può fornire “squadre specializzate per assistere la polizia nazionale.” Se uno stato membro -come per esempio la Guinea Bissau, unica a venir citata sul sito-, in una situazione di crisi, richiedesse un aiuto da parte dell'Interdipco, allora l'organismo invierebbe un gruppo di uomini addestrato per aiutare le forze di polizia dello Stato stesso. Le unità di Intervento Strategico -le Sru- dell'Interdipco, inoltre, forniscono “competenze specifiche e di sostegno investigativo”. Il gruppo “può essere informato, attrezzato e distribuito in tutto il mondo entro le 12 e le 24 ore da una emergenza”, si legge ancora, dimostrando come si tratti, a tutti gli effetti di una struttura di stampo militare che, inoltre, organizza corsi di formazione operativi.
L'organizzazione sostiene di aver siglato accordi con la Ce, la Nato e la Fao. Ma è con il governo italiano che pare aver intessuto un rapporto esclusivo: sullo stesso sito dell'organismo, si legge ancora come il Consiglio direttivo sia composto dal Presidente e dal Segretario, nonché da un gruppo di consiglieri nominati dall'Assemblea generale, “salvo due designati dal Ministero degli Affari Estericome membri di diritto”. E anche il Comitato per i diritti umani può vantare come membri i Presidenti delle Commissioni parlamentari per gli affari esteri e per la giustizia della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e il Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri. Infine, nel Collegio dei revisori dei Conti, trovano spazio tre membri designati dal Governo Italiano, fra cui il Ministero del Tesoro e, ancora, il Ministero degli Affari Esteri.
I membri dell'Interdipco segnalati sul sito sono appena 50. Sfogliandoli, è impossibile non riconoscere nomi noti, di cui 12 sono direttori generali della NCB, la National Cooperative Bank. Si va dalla Siria all'Argentina, dagli Usa alla Russia, da Cipro al Marocco e dalla Libia alla Tunisia. Tra i membri onorari, svettano il Ministro per la difesa libico, il Primo Ministro della Guinea Bissau e trovano inoltre spazio consiglieri della Santa Sede e dell'Iraq. Ma, soprattutto, all'Interdipco partecipano anche due italiani noti, ovvero Salvatore Stefio e Davide Cocciarelli. Il primo, che possiede una società denominata Resurgit, all'interno di Interdipco èistruttore e membro del “comitato unità emergenza”.
Salì alle cronache nel 2004, quando, in Iraq, venne rapito assieme a tre altri individui dagli estremisti di Al-Qaeda. Non fu una notizia che passò in sordina, proprio perchè, assieme a Stefio altri non vi era che Fabrizio Quattrocchi, l'uomo del "vi faccio vedere come muore un italiano", che in molti considerarono successivamente un “mercenario”. Difficile, dunque, non pensare che, proprio tra le fila dei sostenitori dell'ex premier Berlusconi non vi siano militari veri e propri, magari assoldati per rimpinzare le schiere.
E il sospetto si fa ancora più pressante quando si va ad investigare su tal Davide Ciocciarelli, trentasettenne romano, che in Interdipco è segretario generale. Altresì, il suo volto e il suo nome comparivano sul sito dell'Esercito di Silvio, nella pagina dei promotori del movimento, prima di sparire inspiegabilmente. O forse una spiegazione esiste: nel giugno scorso, Cioccarelli, che assicurava di voler mettere a disposizione la propria “organizzazione per portare migliaia di volontari esperti nella sicurezza, per organizzare la sicurezza nei comizi pubblici del Presidente con eventuale presidio di protezione civile con volontari esperti in primo soccorso, in sicurezza e bonifica ambientale, utilizzando anche la nostra unità cinofila”, è stato arrestato.
Coinvolto in una gigantesca truffa che prevedeva la vendita di onorificenze di una sorta di filiale dei Cavalieri di Malta. Scriveva il quotidiano il Tempo: “Lo stesso Ordine ha creato la sua Protezione civile attraverso la quale voleva garantire l’ingresso in Italia, a Fiumicino, di 360 tunisini candidati a seguire un corso di formazione per l’uso del defibrillatore, reclutati nel loro Paese da un certo Hassan per la cifra di cinquemila euro ciascuno." Interessante, in questo senso, sottolineare come, tra i corsi organizzati dall'Interdipco, vi sia anche il "BLSD-Basic Life Support Debrifrillator", citato anche sul sito del Ministero per gli Affari Europei.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, la truffa venne scoperta grazie alle titolari di una tipografia che ricevettero da Cioccarelli un'e-mail in cui si chiedeva "la fornitura di libretti cartonati da consegnare ad ambasciatori e funzionari internazionali." Poco tempo dopo, l'uomo inviò "al laboratorio i pdf del proprio passaporto rilasciato il mese prima dal Diplomatic cooperation and security, e un altro file con la copia di un identico documento concesso qualche giorno dopo al gran maestro dell’Ordine, Francesco Salvo Callegaro". Dopo di che si recò nella tipografia e ordinò "70 libretti da intestare a nominativi che avrebbe fornito in seguito." In quell'occasione, Cioccarelli mostrò "il suo passaporto concesso da International parliament for safety and peace e la partita Iva di un’altra organizzazione diplomatica." Il numero Iva, però, era quello della Darrel System, società a lui intestata: una volta informato dell'errore, l'uomo fornì "il codice fiscale di un’altra organizzazione internazionale.”
L'“International Parliament for safety and peace”, ovvero il Parlamento mondiale per la Sicurezza e la Pace, è un'organizzazione fondata da Vittorio Busà che ha come intento la realizzazione della“pace in tutti i Popoli del Mondo e per la sicurezza in ogni Nazione”. Nel sito, si legge che “tutti gli Stati che vi aderiscono hanno l’obbligo di prestarsi reciprocamente aiuto e collaborazione. Essendo un’Associazione di Stati, il Parlamento Mondiale deve dare ogni appoggio morale, politico, diplomatico, culturale, religioso, economico e sociale a tutti i Governi delle Nazioni, ai loro Popoli ed alle rispettive Istituzioni Parlamentari.”
Peccato che l'associazione, il cui vicepresidente è Franco Antonio Pinardi, sia al centro di numerose indagini per il proprio coinvolgimento nello stragismo, nella mafia, nella massoneria nonché riguardo la pianificazione di colpi di stato in paesi africani – tenendo sempre a mente che l'Interdipco, frattanto, collabora con la Guinea Bissau, proprio dove, appena un anno fa, s'è verificato un golpe-. Nel Parlamento siedono anche Giacomo Spartaco Bertoletti, l'addestratore di Fabrizio Quattrocchi, nonché Ugo Gervasi che, come Cioccarelli, era stato, l'anno scorso, condannato poiché vendeva passaporti falsi e titoli cavallereschi. L'uomo è inoltre segnalato come Dirigente Ufficio DG Affari Politici e Sicurezza Interdipco, nonché Presidente dell’organizzazioneCia (Cooperazione Internazionale Anticrimine), che ha come obiettivo la “assunzione svolgimento di mandati internazionali in materia di anticrimine e antiterrorismo”. Attualmente in fallimento, la Cia ha sede a Paradiso, nella Svizzera italiana. Laddove ormai è di casa il Parlamento Mondiale.
Su queste particolari analogie si è concentrata spesso anche la giornalista Rita Pennarola, che già nel 2010 scriveva come il Parlamento Mondiale di Busà avesse “messo radici in Paradiso”, ovvero nella località sopracitata. In un suo articolo, riportò quanto accaduto a una collega elvetica, la quale era stata “agganciata” da uomini del Parlamento, che tentavano di trascinarla in non ben chiare attività.
La giornalista, di cui Pennarola non espresse il nome, cominciò dunque a indagare al riguardo e scoprì “un intreccio interminabile di sigle, tutte collegate fra loro e tutte riconducibili, in ultima analisi, al Parlamento Mondiale o talvolta anche alla Ibssa, sigla internazionale di formazione e reclutamento delle guardie del corpo cui era collegata la quasi omonima Ibsa di Genova”. In cui, non sorprende neanche più di tanto, aveva trovato posto Fabrizio Quattrocchi, prima di partire per l'Iraq.
“Nel 2005”, scrisse Pennarola riportando le parole della collega, “incontro per caso un certo Aldo Moresi di Bellinzona, che mi propone di far parte di un club letterario. Accetto la proposta. Moresi mi presenta tal Valerio Giovanni Ruberto. Per fare bella figura, mi squadernano il loro passaporto diplomatico sul tavolo del bar. Ruberto mi porge un contratto di lavoro e mi chiede di firmarlo seduta stante. Sento subito puzza di bruciato e fingo di abboccare. Ruberto mi mostra un organigramma zeppo di sigle. Consolati, ambasciate, associazioni, premi “Donna dell'anno”, accademie e tanti circoli umanitari. Tutto sotto l'ombrello della Universum Sede Internazionale Switzerland di Lugano e del Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace”.
Il Vicepresidente del Parlamento, Pinardi, infine, oltre a presiedere l'Accademia Pontificia Tiberina e ricoprire il ruolo di segretario generale della Confederazione giudici tributari e giudici di pace, è direttore di “Tribuna Finanziaria”, a cui collaborano noti personaggi del mondo della P3, delle varie lobby e della politica. Tra i nomi più conosciuti, "Berluscones" di non poco conto, come Scotti, Lavitola, De Gregorio, Cosentino e Gargani, l'ex dc da molti conosciuto come "l'uomo che sussurrava a Lombardi". Ovvero a uno dei vertici della P3.
Impossibile, così, non riconoscere l'ennesima, misteriosa, triangolazione che, sebbene non dimostri nulla, sicuramente getta una nuova luce sull'Esercito di Silvio e i suoi, quantomeno discutibili, aderenti.

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