giovedì 29 agosto 2013

LASCIA CHE TI SPIEGHI COME FUNZIONA LA SERVICE TAX...

La tassa che sostituirà l'Imu: a chi si applica. Si paga in base a metratura e rendita

Addio Imu, benvenuta (si fa per dire) service tax. Il governo Letta esaudisce il desiderio di Silvio Berlusconi e cancella la tassa sugli immobili, ma in cambio ne porta un’altra all’attenzione del portafogli degli italiani. Il Corriere della Sera spiega come funziona:

Al di là delle sigle, saranno i sindaci a decidere aliquote ed esenzioni sulla base di una griglia standard da definire sempre con la legge di Stabilità. Si terrà conto o dei metri quadri o della rendita, in modo da attenuare le sperequazioni dei catasti italiani. Dovrà essere pagata sia dai proprietari che dagli inquilini, visto che la seconda casa produce un reddito ma i servizi come l’illuminazione pubblica o la spazzatura sono a vantaggio di chi ci vive.


Il governo promette che, rispetto all’attuale Imu, il carico fiscale sarà più basso. C’è da dire che questo sarebbe in controtendenza con tutte le volte in cui è stata riformata la tassa sulle proprietà immobiliari:


Il capitolo casa è la parte più importante del decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri. L’Imu viene cancellata anche per i terreni agricoli e per gli appartamenti invenduti (al momento era a carico del costruttore) mentre per gli enti di ricerca la decisione verrà presa solo in fase di limatura finale.

Ma ci sono anche altre misure importanti:

La garanzia della Cassa depositi e prestiti per facilitare l’accesso al credito e quindi l’erogazione dei mutui, ad esempio. Più la creazione di una serie di fondi per aiutare le persone in difficoltà come giovani coppie, precari e i cosiddetti «morosi incolpevoli», quelli che non riescono a pagare le rata del mutuo o l’affitto perché nel frattempo hanno perso il lavoro. Proprio per facilitare gli affitti viene abbassato il carico della cosiddetta cedolare secca, la tassa fissa che pagano i proprietari che danno in locazione un immobile a canone concordato. Il prelievo scenderà dal 19 al 15%.

Il quotidiano spiega che la service tax sarà divisa in due parti: la prima coprirà il costo della raccolta dei rifiuti (assorbendo la Tares), la seconda quello dei servizi indivisibili, come l’illuminazione, forniti dai Municipi. Anche questa decisione sarà formalizzata nella legge di stabilità, dopo essere stata discussa con i sindaci e in Parlamento. Ecco intanto, nell’infografica di Centimetri, il censimento delle case signorili nelle grandi città italiane: sono quelle che pagheranno ancora l’Imu:

E sempre il Corriere spiega in base a cosa si pagherà:

Il testo stabilisce la commisurazione della tariffa sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte e al costo del servizio sui rifiuti. Quanto cambierà per le tasche dei contribuenti, i cittadini lo scopriranno nell’ultima rata: i Comuni predisporranno e invieranno il modello di pagamento del tributo secondo i nuovi regolamenti e le nuove tariffe.

Mentre Repubblica segnala che la Tares andrà in pensione l’anno prossimo, e quindi quest’anno va comunque pagata:

E per questi servizi – illuminazione, tenuta delle strade, polizia locale – tutti dovranno pagare: proprietari e inquilini. Il gettito sarà in realtà lo stesso dell’Imu, per evitare buchi nei bilanci dei sindaci (la cui approvazione slitta da settembre a fine novembre). Con il vantaggio che lo Stato metterà 2 miliardi e dunque alla fine sarà una tassa meno cara dell’Imu. Ma come spiegato dal ministro Saccomanni, la tassa sui rifiuti rimane così com’è ora. Fermo restando che i sindaci avranno massima libertà di agire su aliquote (ci sarà un tetto massimo), esenzioni e agevolazioni. Possibilità concessa dal decreto anche per l’anno in corso con riferimento alla “vecchia” Tares, mandata in pensione dalla Service tax. Sconti a parte, a dicembre andrà comunque pagata: 5,5 miliardi di gettito, 305 euro in media. Imu o non Imu. Poi dal 2014, si vedrà come rimodularla.

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