mercoledì 21 agosto 2013

Rizzetto (M5S) : “Perché nel DL sul femminicidio si parla anche di province?”


Signor Presidente, rappresentante del Governo, il Movimento 5 Stelle … mi fermo, per avere la sua attenzione… grazie … Il Movimento 5 Stelle è assolutamente d’accordo che è un contraddittorio e che sedersi in quest’aula, pochi o tanti che siano i deputati qui seduti, sia sempre molto importante e quindi il confronto va sempre molto bene anche per rispettare l’articolo 77 della Costituzione già da lei menzionato, ma correrò il rischio anche in questa sede – come ricordato dall’onorevole Verini – di essere populista e cinico anche in questo caso, nel senso che la ratio per cui il Movimento 5 Stelle ha alzato un po’ la voce nei confronti di questa seduta non era quella di non volerne parlare, anzi noi siamo assolutamente convinti che questo sia uno dei passaggi parlamentari più importanti per questo Esecutivo e per quest’aula.
Le pene vanno inasprite, ogni giorno sentiamo di donne e di persone che vengono violentate, uccise, che vengono barbaramente trattate dai loro mariti e dai loro compagni, quindi noi siamo perfettamente d’accordo nel parlare di ciò, nel discutere e proporre qualcosa di buono, pertanto il Movimento 5 Stelle farà la propria parte relativamente a questo provvedimento. Quello che non capiamo effettivamente è questo stop, queste mezze ferie che sono state fatte fare al Parlamento per poi essere richiamati per fare altri dieci, dodici, quindici giorni di ferie per poi lasciare ai presidenti delle Commissioni la calendarizzazione nella stessa Commissione. Noi siamo pronti a lavorare da subito rispetto a questa cosa, non vorremmo che a questo punto si disinnescasse quasi questo meccanismo. Per l’ennesima volta – concludo Presidente – ci troviamo quindi di fronte ad un decreto-legge omnibus, non capiamo a questo punto perché in un decreto che parla di femminicidio si parli anche di province e, all’articolo 8, dell’inasprimento delle pene rispetto al furto di rame presso le Ferrovie dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). La giornata di oggi – concludo Presidente – mediamente potrebbe costare, a conti fatti, spannometrici, 150-200 mila euro tra trasporti, servizi offerti dalla Camera dei deputati, eccetera. Probabilmente saremmo stati più d’accordo nel dare questi soldi, ad esempio, ai centri anti-violenza


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