venerdì 2 agosto 2013

Ruocco (M5S) : “ll M5S è l’anno zero di questo paese”

All’indomani del B-day tutto sembra ancora integro. Il sole è sorto ed è tramontato, nessun vulcano si è risvegliato e i meteoriti stanno ancor al loro posto lassù nel cielo. Non sarà che l’Italia puo’ andare avanti, e meglio, anche senza Berlusconi? Di certo tutti coloro che sono convinti che senza il Cavaliere non sia possibile che questo Paese possa continuare a sopravvivere avranno in questi giorni la prova che molte delle loro speranze erano in questi anni, nei fatti mal, riposte.
Sbaglia infatti sia chi pensa che Berlusconi sia la causa di ogni male del Paese, sia chi ritiene che egli sia il Salvatore, l’Uomo della Provvidenza. Berlusconi è parte di un sistema, è una delle teste dell’Idra. Ma di questo mostro mitologica non fanno certo parte solo Berlusconi, Ghedini e la Santanchè. Anche il Partito Democratico e Scelta Civica ne sono dei componenti essenziali. La realtà è che quello che va combattuto è il sistema politico – e mi verrebbe dire la classe dirigente – che ha guidato l’Italia negli ultimi 20 anni e che ha prodotto benefici solo per sé stesso e per le persone amiche, mentre il Paese restava al palo, indebitandosi e perdendo di credibilità.

Guardiamoci negli occhi e diciamoci la verità una buona volta: Berlusconi è uno dei maggiori rappresentanti di questo sistema, ma il colpevole di questo fallimento del Paese è il sistema stesso. La spesa pubblica, che ha creato l’enorme debito italiano e che ha contribuito a sprofondarci nella crisi dei debiti sovrani, è stata prodotta da questo Golem. Ed è davvero complicato distinguere gli sprechi dalla spesa virtuosa, perché sono strettamente interrelati. Può esserci spreco anche in un fondo per la cultura, anche nell’acquisto di medicine. Dipende se i costi sono i più bassi che era possibile identificare o se occorre pagare la tassa della corruzione. La realtà è che la gran parte dei denari che spendiamo ogni anno e che divorano metà del Pil italiano sono in una parte considerevole erogati per pagare il Mostro e i suoi protetti, amici e categorie di beneficati. Per il resto questa Entità non è stupida: ogni tanto lascia cadere qualche moneta anche per il resto dei poveri plebei, che così difendono il sistema, credendo che sia buono e che pensi pure a loro, non accorgendosi che il piccolo privilegio che riescono ad ottenere è un millesimo di quanto viene estirpato loro attraverso tasse e balzelli.

Mi sono dilungata forse troppo, ma ci tenevo a ricordare a voi e a me stessa che ieri non sono finiti i problemi dell’Italia. E’ solo comparsa una crepa in più sul muro che impedisce a questo Paese di progredire. Ma ci resta ancora da abbatterlo, quel muro! E anche allora dovremo cominciare a camminare e a correre, dato che non siamo più abituati a farlo. Dovremo recuperare il tempo perso a foraggiare la voracità di qualcuno e la nostra infinita pigrizia che ci ha impedito di ribellarci. Il MoVimento 5 stelle è la prima presa di coscienza di questa situazione insostenibile. Il MoVimento 5 stelle è l’anno zero.
Attenzione, però, il MoVimento non è la sua struttura, né la sua organizzazione. Il MoVimento è le idee che lo animano. Se fosse un partito dovrebbero essere le persone che lo compongono a risolvere il guaio in cui ci siamo cacciati. Non è così. Non siamo noi portavoce a poter risolvere tutti questi problemi. Sono le idee che camminano sulle nostre gambe. E riusciranno a creare una rivoluzione solo quando diventeranno convinzioni della maggioranza del Paese. Io sono una goccia in questo mare, ma ogni volta che porto avanti con passione una di queste idee, ogni volta che presento un atto alla Camera che servono a tradurre in istanza politica di cambiamento queste istanze, sento nel mio cuore la consapevolezza di partecipare a qualcosa di grande, che contribuirà davvero a regalare un futuro migliore ai miei figli e a tutti gli Italiani.

Oggi è stata una giornata di studio e di lavoro. Sono stata in Commissione e mi sono impegnata nella delega fiscale, preparando tutto il giorno gli emendamenti che dovrebbero contribuire a migliorarla. Si tratta di un lavoro lungo, svolto spesso in silenzio e senza applausi. Ma ogni riga che riesco a cambiare nel testo voluto in origine dal Governo Monti lo rende di fatto un po’ nostro. Per questo non demordo e continuo ogni giorno a capo chino, consapevole che la goccia scava la pietra.
Si è trattata pure di una giornata d’Aula e continuo a domandarmi cosa sia cambiato dalla scorsa legislatura, quando, come ci raccontano, si lavorava al massimo fino al giovedì mattina. La verità è che siamo arrivati noi. E sebbene molte di queste vittorie non ci verranno mai riconosciute da nessuno noi sappiamo che non siamo passati invano per questi corridoi. Il nostro lavoro è servito a qualcosa. E ci permette di chiudere la settimana con il sorriso.
Un buon weekend a tutti voi
Carla

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