giovedì 5 settembre 2013

Rapporti Chiesa-Pdl, clamorosi documenti dello Ior svelano il legame di potere tra Stato e Vaticano

E’ tutto nell’archivio dell’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi. Un immenso archivio nel quale sono conservate tutte le corrispondenze del banchiere con cardinali, ministri della Repubblica, parlamentari e lo stesso Pontefice. Che in quel caso non si occupava del potere spirituale ma di quello temporale. Lo stretto rapporto tra Chiesa e Pdl è servito ad influenzare le leggi sul testamento biologico, l’Ici alla Chiesa, il recupero del San Raffaele, la nomina del dirigente Rai Lorenza Lei e persino i tre punti che il Pdl doveva rispettare per l’appoggio al Governo Monti.


L’articolo di Repubblica ricorda tutto: l’influenza della Chiesa sull’Ici, sul testamento biologico, la nomina del direttore generale della Rai, il governo tecnico di Monti e le linee di credito del San Raffaele. Il segreto è stato svelato dopo il sequestro nel 2012 della Procura di Napoli che poi ha trasmesso gli atti alla Procura di Roma.
IL TESTAMENTO BIOLOGICO E LO IOR
Era domenica sei febbraio 2011. Quando Alfredo Mantovano, viceministro del Pdl, ha scritto al presidente dello Ior"Caro Ettore, perdonami, ma sulla questione del testamento biologico vi è necessità che dalla Cei vi sia qualche segnale".
Cosa voleva Mantovano? La sua intenzione era di coinvolgere nel caso il Presidente della Conferenza Episcopale Angelo Bagnasco. Chiedeva una nota ufficiale che risolvesse alcune norme cruciali del disegno di legge per unificare le due anime interne al Pdl. Insomma un intervento della Chiesa per risolvere problemi temporali.
"Ettore, perdonami se ti tormento – si legge nello stralcio riportato da Repubblica.it-  ho abbozzato la nota per il cardinal Bagnasco. Ti chiedo una valutazione non tanto sulle considerazioni tecniche, di cui sono abbastanza sicuro, e che sono molto simili a quelle che a suo tempo lasciai al cardinal Bertone e da lui poi ritenute fondate, quanto sulla lettera che le precede. Un caro saluto in Domino".
La lettera e la nota per Bagnasco vengono inviate con il placet dell’allora presidente dello Ior. Questo il testo della lettera : "Eminenza reverendissima, il testo sul testamento biologico approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera ha subito incisivi cambiamenti in pejus. Nell'appunto che segue accenno alle ragioni per le quali tali cambiamenti sono a mio avviso fortemente negativi e rischiano di trasformare una debole legge a tutela del fine vita in una legge sostanzialmente eutanasicaHo provato a porre le obiezioni che seguono al capogruppo del mio partito alla Camera. Mi è stato detto però che quelle modifiche sono state concordate con soggetto autorevole delegato dalla Conferenza Episcopale e che, poiché le ragioni per le quali si sta provando ad approvare la legge è di venire incontro alle esigenze del mondo cattolico italiano, è strano che io critichi le modifiche stesse, quasi a voler essere pretestuosamente "più papista del Papa". Sono convinto che ci si trovi di fronte a un equivoco che è necessario risolvere”,
LA CHIESA CHIEDE ALL’ITALIA DI NON PAGARE L’ICI
I problemi etici relativi al testamento biologico non giustificano, ma portano a comprendere, la richiesta di intervento alla Chiesa. Quando però si tratta di Ici  e di richieste da parte della Chiesa di essere favorite, la questione si fa certamente più seria.
In questo caso, l’intervento viene testimoniato da una nota riservata trasmessa nell’ottobre 2011 dall’allora Presidente dello Ior, sia a Papa Benedetto XVI tramite monsignor Georg Ganswein, sia all’allora Segretario di Stato Tarcisio Bertone.
L’aiuto alla Chiesa arriva dall’allora ministro del Tesoro Giulio Tremonti. E’ Gotti stesso che lo indica quale “suggeritore” delle alternative che si pongono alla Santa Sede.
"Nel 2010 - scrive Gotti - la Commissione Europea ha avviato una procedura contro l'Italia per aiuti di Stato non accettabili alla Chiesa Cattolica. Detta procedura evidenzia oggi un rischio di condanna per l'Italia e una conseguente imposizione di recupero delle imposte non pagate (dalla Chiesa, ndr) dal 2005. Dette imposte deve pagarle lo Stato Italiano che si rivarrà sulla Cei (si suppone). Ci sono tre strade percorribili: 1) Abolire le agevolazioni Ici (Tremonti non lo farà mai); 2) Difendere la normativa passata e calcolare l'aiuto di Stato dato (non è sostenibile); 3) Modificare la vecchia norma contestata dalla Commissione Europea, con una nuova norma che definisca una categoria per gli edifici religiosi e crei un criterio di classificazione della natura commerciale. La Cei accetta la nuova procedura e questo fa decadere le richieste pregresse (2005-2011) della Comunità Europea. Il tempo è limitato. Ci viene suggerito di accelerare un tavolo di discussione. L'interlocutore all'interno del Ministero delle Finanze è Enrico Martino (nipote del card. Martino)".
LE ALTRE INGERENZE RICHIESTE ALLA CHIESA
Secondo l’archivio di Gotti Tedeschi gli interlocutori sono regolarmente figure di potere. E’ l’attuale ministro dell’interno Angelino Alfano a raccogliere le tre raccomandazioni del Presidente dello Ior per l’appoggio del Pdl al Governo Monti.
Tutte riassunte in questo vademecum"1. Cosa deve preoccuparci. 2 Come mettere sotto osservazione in modo politico e logico l'azione del governo tecnico. 3) Anticipare al governo tecnico quale modello è stato loro conferito".
Il 24 settembre ha invece sollecitato Corrado Passera di Banca Intesa per la questione del dissesto del san Raffaele, cui la banca ha sospeso gli affidamenti.
"Tu sai quanto ci teniamo al rilancio del san Raffaele - lo rassicura il banchiere - Siamo più che disponibili a supportare un piano serio come quello che sicuramente ci presenterete".
L'11 marzo di quello stesso anno, una mail all'allora Segretario di Stato Bertone invitò il cardinale ad occuparsi della nomina di Lorenza Lei a direttore generale della Rai. "Mi risulta che la nomina possa trovare ostacoli. Per due ragioni. 1) La dottoressa Lei avrebbe sussurrato di aver ricevuto assicurazioni che il cardinal Bertone ha ricevuto assicurazioni da Berlusconi sulla sua nomina e questo avrebbe provocato una certa opposizione interna ed esterna. 2) Risulta che la Lega voglia contare e avere un proprio direttore generale. Mi parrebbe dunque che per sostenere detta candidatura sia indispensabile interloquire con la Lega. Sono a sua disposizione".
Una prova provata quindi del rapporto reciproco tra Stato e Chiesa per controllare gli affari italiani. Potrebbe essere stato questo a portare alle dimissioni di Papa Benedetto XVI? Non si sa se ne verremo a conoscenza ma lo si può ipotizzare con tranquillità.
Fonte: infiltrato.it


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