venerdì 2 agosto 2013

Airola (M5S): "L'Italia è diventata una nazione di schiavi"


Signor Presidente, voglio portare alla vostra attenzione un caso di licenziamento ingiusto, che però è sintomatico di uno stato della Nazione. Come in tantissimi altri casi, è esemplare questo caso di licenziamento in un contesto terribile in cui si trovano oggi tantissimi lavoratori, soprattutto i lavoratori sindacalisti. Giuseppe Larobina, detto Pino, è stato licenziato dalla Kuehne Nagel (ex IVECO) di Torino con una scusa, senza che avesse mai subito un procedimento disciplinare. È stato licenziato solo per la sua attività sindacale di base
Per chi non lo sapesse in quest’Aula, gli USB sono sindacati fatti da lavoratori veri, non la casta CGIL, CISL e UIL. Sono lavoratori che usano il loro tempo libero per difendere i loro diritti e quelli dei loro colleghi e dei loro compagni di lavoro. Pino è stato mobbizzato, controllato, seguito addirittura da investigatori privati pagati dall’azienda per scoprire alla fine che lui usava i permessi sindacali per fare il sindacalista (pensate un po’), e nonostante ciò è stato licenziato.
Questo stato di ricatto permanente ai lavoratori è inaccettabile, è diventato intollerabile.

Io denuncio in quest’Aula le mille storie quotidiane uguali a quella di Pino, la violenza psicologica e le discriminazioni che subiscono e la totale assenza di qualsiasi garanzia e protezione dei lavoratori.
L’Italia è diventata una nazione di schiavi! I partiti e i Governi hanno permesso l’azzeramento dei risultati ottenuti da una lotta sindacale centenaria. E meno male che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, altrimenti cosa avreste fatto? (Applausi dal Gruppo M5S).

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