venerdì 9 agosto 2013

Ennesimo partitino anti-Grillo: Rodotà e Landini lanciano “Lavoro e Legalità”

Dio ce ne scampi. Se metti insieme un riciclato di sinistra, rinnovatosi nell’immagine grazie ad una breve liaison con il M5S, e il solito sindacalista che si lancia in politica dopo aver fatto casino nei salotti televisivi, ottieni “Lavoro e Lagalità”, il nuovo partitino (unico obiettivo: togliere voti a Grillo) promosso da Stefano Rodotà e Maurizio Landini.Dio ce ne scampi, appunto. Ma, ahinoi, non è il solleone che gioca brutti scherzi.


Quella data non sarà altro che la prima di una lunga serie. Perché proprio il 5 ottobre verrà organizzata una manifestazione di piazza nella Capitale, per protestare contro l’ipotesi di modifica parlamentare dell’articolo 138 della Costituzione e per chiedere l’abolizione del Porcellum.
Stefano Rodotà ha ribadito che “la Costituzione va applicata” e che bisogna rinunciare a eventuali colpi di mano che stravolgano  la Carta. Dunque, rimane il “no” a una possibile modifica del “Titolo II” in senso semipresidenziale.
Landini invece lancia tutto il suo disappunto al Governo. Le sue lamentele sono riferite all’assenza di un piano sul lavoro e di una strategia industriale.
“Questo esecutivo – ha sottolineato-  non ha creato un posto di lavoro in più, non ha una politica industriale. Quando vedo un condannato che manifesta penso ai tanti che hanno perso un posto di lavoro”. Poi la stoccata a Marchionne e a Forza Italia: “E’ ancora in vigore la legge chiesta dalla Fiat e fatta dal governo Berlusconi che, grazie all’art.8, permette di non rispettare i contratti. Sono questi i temi che vogliamo porre e se questo significa fare politica, sì allora facciamo politica”.
L’organizzazione dovrebbe essere quella di una rete civica di protesta. Non c’è la pretesa di voler partecipare alle prossime elezioni europee, previste nel giugno 2014. Ma con le fresche dichiarazioni in Parlamento del segretario Pd Guglielmo Epifani contro Berlusconi e la richiesta di verifica della maggioranza da parte di D’Alema. le elezioni politiche anticipate non sono così lontane. A quel punto gli stessi Rodotà&Landini potrebbero pensare a una candidatura tra le file di un centrosinistra da ricostruireex novo.  Magari in alternativa a Matteo Renzi.
Il progetto è tutto rivolto a forze politiche  come Sel ed anche ad alcune correnti del Pd ostili alle larghe intese e il cosiddetto “popolo referendario”, soprattutto i movimenti in favore dell’acqua pubblica.
Tra le adesioni Libertà e Giustizia (associazione che fa riferimento alla figura del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky), Libera di don Ciotti, Emergencydi Gino Strada, la rivista MicroMega di Paolo Flores D’Arcais e Lorenza Carlassarre, il “saggio” dimissionario della commissione dei 35 voluta dal ministro Quagliariello.
L’idea di un cartello pro-Carta non è nata ieri: un anticipo di battesimo si era già tenuto il 2 giugno scorso a Bologna, in occasione della manifestazione organizzata da Libertà e Giustizia contro la “deriva semipresidenzialista”. E gli ospiti non potevano sfuggire agli opinionisti: Rosy Bindi, Sandra Zampa, Pippo Civati, Felice Casson, Laura Puppato, per citarne alcuni.
Il “partito della Costituzione” s’inserirà dunque tra il Pd e il Movimento 5 Stelle, con l’obiettivo di convogliare su di sé i voti degli astensionisti e quelli dei delusi. A un primo esame sembra essere soltanto una meteora nella costellata galassia di sinistra. Successivamente si vedrà se avrà la forza di inserirsi nel panorama politico italiano.  



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