mercoledì 7 agosto 2013

Lavoro, Massimiliano Bernini: Non dimenticare gli over40


Signor Presidente, colleghi, colleghe, membri del Governo, con l’ordine del giorno a mia firma il MoVimento 5 Stelle chiede di rivalutare la fascia di età dei giovani lavoratori e delle giovani lavoratrici, nell’ambito dell’incentivazione all’assunzione da parte delle aziende prevista nel disegno di legge oggetto della discussione di oggi.
 La nostra richiesta di impegno al Governo è che non vengano dimenticate delle categorie di persone che, più di altre, negli ultimi anni hanno subito gli effetti di questa crisi globale, che ha determinato una forte contrazione dell’offerta lavorativa.

  Mi riferisco ai quarantenni che hanno perso l’impiego o che non hanno mai agganciato il mondo del lavoro, vivendo di precarietà o di stagionalità, magari dopo una lunga formazione, come spesso accade, nel mondo della ricerca e della scuola. Purtroppo nei dati forniti dall’ISTAT, a volte un po’ asettici, di questa grande, profonda e subdola sofferenza non si ha percezione. I dati disponibili a giugno ci riferiscano di una disoccupazione generale che si mantiene stabile al 12,1 per cento, mentre tra i giovani di età compresa tra i 15 ed i 24 anni il trend continua a peggiorare, salendo dello 0,8 per cento rispetto al drammatico valore complessivo del 39,1 per cento.

Alla luce di questi dati allarmanti, ben venga un’attenzione normativa per la promozione dell’occupazione giovanile, a favore della quale tra l’altro negli anni sono state introdotte varie forme contrattuali, come le tre tipologie di apprendistato, che coprono la fascia di età che va dai 15 ai 29 anni, ed i voucher per le prestazioni occasionali o accessorie.
Quindi, sulla base di quando riportato, si evince che finora poca attenzione è stata posta nei confronti di chi, a 40 anni, perde il lavoro o non ha mai avuto la possibilità di accedere ad un’occupazione stabile. Questi soggetti vivono in una sorta di limbo, dove sei troppo giovane per andare in pensione e troppo vecchio per trovare un altro lavoro. Il dramma diventa tragedia qualora il quarantenne, uomo o donna che sia, ha una famiglia, dei figli a carico o un mutuo da pagare. Manca inoltre un’analisi che ci dia l’entità puntuale del fenomeno, visto che i dati dell’ISTAT sulla disoccupazione che ho riportato in precedenza non contemplano questa fascia d’età. Tuttavia, secondo alcune associazioni che affrontano il fenomeno, si può tranquillamente affermare che la disoccupazione over quaranta riguardi almeno un milione e mezzo di persone.

Noi del MoVimento 5 Stelle ci auspichiamo che il Governo e il Parlamento si sensibilizzino sul problema di questa espulsione dei lavoratori in età matura e della loro difficilissima, se non impossibile ricollocazione nel mondo del lavoro. Tale problematica si evince anche scorrendo gli annunci di lavoro affissi presso le edicole, dove oltre la metà delle inserzioni pone limiti di età compresi tra i 25 ed i 35 anni. Ricordo a tutti che queste limitazioni, oltre che discriminanti, sono anche illegali, alla luce del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, che attua una direttiva europea per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. Questa norma, all’articolo 3, sancisce il principio di parità di trattamento senza distinzione di età sia nel settore pubblico che in quello privato, con specifico riferimento all’accesso all’occupazione, sia autonomo che dipendente, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione.

Concludo, Presidente, ricordando all’Aula come in Italia solo il 30 per cento dei disoccupati – sono dati del Ministero del lavoro – dispone di un ammortizzatore sociale, mentre il restante 70 per cento non ha il benché minimo sostegno al reddito e chiedo con forza che, oltre alle misure riportate nel presente ordine del giorno, si ponga con urgenza la questione dell’istituzione di un reddito di cittadinanza per limitare il dilagare della povertà nella nostra società, ridando dignità a quanti l’hanno perduta con questa crisi.
  Concludo, Presidente, riportando una notizia di stamani di un giornale on-line della mia provincia, Viterbo, News24: ancora una tragedia della disoccupazione nella Tuscia, ieri sera, intorno alle 23, a Proceno, un uomo di 43 anni, Maurizio Gobbi, rimasto senza lavoro da tempo, si è gettato dalla finestra di casa, in via della Pace.

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