martedì 3 settembre 2013

BERLUSCONI: PROCESSO LAMPO!

L'avventura di Silvio potrebbe essere finita qui. Ecco la clamorosa indiscrezione uscita in queste ore... 

PROCESSO-LAMPO PER SILVIO 

La Corte d'appello di Milano potrebbe arrivare prima della Giunta. Berlusconi, quindi, decadrebbe da senatore. 

Processo lampo per la decadenza del Cavaliere. Mentre nella Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato si va avanti tra cavilli, discussioni e corpose memorie difensive, con i tempi che possono allungarsi anche di mesi, i giudici milanesi potrebbero arrivare molto prima. Secondo il Giornale infatti, la corte d'Appello di Milano dovrebbe ricalcolare gli anni di interdizione dai pubblici uffici di Silvio Berlusconi, a seguito della condanna definitiva per frode fiscale, entro ottobre e nel giro di una mezza giornata. 

In fondo, si spiega a Milano, si tratta solo di prendere atto che la Cassazione ha giudicato eccessivi i cinque anni di interdizione inflitti a Berlusconi in primo e secondo grado, e ha ordinato di applicare la legge speciale sui reati fiscali che mette un tetto di tre anni alla pena accessoria. Parola dunque alla procura generale per la nuova richiesta - che verosimilmente sarà del massimo - poi alla difesa, e sentenza prima di pranzo. Motivazioni scritte rapidamente, in modo che solo il vaglio della Cassazione separi Berlusconi dalla espulsione per via giudiziaria dal Senato.

Fisicamente, il fascicolo con la sentenza della Cassazione non è ancora tornato a Milano da Roma. Ma ormai è questione di giorni. Poi il malloppo arriverà alla Corte d'appello milanese. Qui verrà assegnato automaticamente alla seconda sezione penale presieduta da Arturo Soprano, 65 anni, esponente della corrente «centrista» di Unicost. Sarà Soprano a scegliere a quale terzetto di giudici della sua sezione affidare la pratica, a nominare il relatore e a fissare il giorno dell'udienza. Non sarà una scelta insignificante. Che i nuovi giudici confermino l'interdizione dai pubblici uffici, viste anche le motivazioni della sentenza della Cassazione, è praticamente scontato. Ma nel quantificare la pena avranno mano libera: ed è chiaro che l'impatto sulla carriera politica del Cavaliere sarebbe assai diverso se, invece dei tre anni che la Procura generale certamente invocherà, la Corte dovesse stabilire per esempio che ne basta uno.

Fonte: tzetze.it

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